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mercoledì 31 ottobre 2012

Giro d'Italia!





Oggi il giro d'Italia parte da Mussolente, un comune in provincia di Vicenza.
Nella foto la nostra cara amica Sofia coglie l'essenza della filiera AquiLANA, la nostra lana che si trasforma in una confezione splendida grazie alle gentili mani operose di donne forti che amano l'Italia e vivono consapevolmente immerse in un territorio carico di storia.
Sofia non a caso ha fotografato AquiLANA sullo sfondo del meraviglioso Monte Grappa, teatro della sanguinosa guerra del '15-'18!
Lei è una tessitrice, con noi condivide le sue origini e per prima con fierezza porta a compimento la sua opera d'arte.
Mi ha inviato le foto di alcune fasi della lavorazione che vi mostro con piacere.

La preparazione dell'ordito: ci vuole molto tempo, concentrazione e precisione per arrivare a questo punto. E' un'attività complessa che richiede una mente che preveda, organizzi e disponga le varie funzioni secondo le fasi del procedimento. Raggiunta questa impostazione, il lavoro può essere eseguito meccanicamente, lasciando spazio a tutti quei pensieri che inondano la testa ed il cuore di una donna..



Un dettaglio di trama ed ordito con spoletta e pettine che con gesti apparentemente banali cominciano a delineare il percorso più fedele dei pensieri di Sofia...


Una foto al suo telaio, che lei definisce il suo gioiello e come darle torto?! Compagno fedele di ore interminabili di lavoro, ma che senza la creatività di chi lo guida sarebbe ben poco... In quel rapporto di reciproca stima e devozione che lega indissolubilmente, lasciandone perpetua memoria, persone ad oggetti e viceversa...


Ed ecco qui alla fine il regalo più prezioso! Sintonia ed equilibrio sono stati raggiunti grazie alle sue amorevoli mani, il suo prezioso telaio, la nostra candida lana in un ambiente sereno, carico di storia e tradizioni importanti.. Mi sono appassionata al suo capolavoro, è stato amore a prima vista ed al più presto me ne farò mandare uno uguale!



Sarà poi che la tessitura segue passo passo quella dell'umanità e con orgoglio quindi vedo quei fili di lana naturale intrecciati in qualcosa che rimmarrà per sempre...
Colgo l'occasione per ringraziarvi tutti! Seguite le nostre storie con sincerità ed affetto e mostrate stima per la nostra famiglia. Grazie di cuore!
Continuate a scrivermi su lanaquilana@gmail.com

venerdì 26 ottobre 2012

Presto i nuovi filati AquiLANA!

Ragazzeeeee??? Magliaie? Tessitrici??? Tessitori? Tintrici? Tintori? Insomma voi tutti ci siete???? Oggi sembrava una giornata moscetta, un po' grigia, freddolina, ed invece mi è appena arrivata la telefonata dal mio amico Franco del lanificio di Lanciano che mi ha acceso ogni speranza! La nostra lana sporca che aspettava di essere venduta tal quale sul mercato nazionale è stata ritirata sotto nostra richiesta per accontentare gli ordini che inaspettatamente, ma con immensa gioia, abbiamo ricevuto da tutte voi! Pensavo che i tempi di ritiro fossero più lunghi ed invece andiamo a tutto gas! AquiLANA sucida è in viaggio per tornare in Abruzzo!!!!! Qui verrà lavorata al più presto per poter raggiungere le vostre case. I tempi non sono brevissimi, ma cercheremo di offrirvi i nuovi filati prima di Natale! Spero di riuscire a darvi altre belle notizie nei prossimi giorni... Intanto vi saluto con affetto e tantissimo entusiasmo! Valeria

mercoledì 24 ottobre 2012

AquiLANA a Roma!



Carissimi tutti, vi presento un'altra foto di AquiLANA. 
Stavolta la richiesta è partita da me prendendo spunto da un commento della mia amica, propositivo e produttivo assessore del nosto paese, Roberta Pacifico alla foto di Kerin in NYC sulla nostra pagina facebook. Roberta è un confronto per noi davvero prezioso, donna di grande intelligenza e capacità, sostiene con convinzione ogni nostra iniziativa, un po' per passione ed un po' perchè grazie alla sua famiglia ricorda con orgoglio le origini di Barisciano. Come il nostro amico Gigino Bulsei, poeta e Cavaliere, che nel suo libro s' c' rpinz', scritto in dialetto di Barisciano, cita in Terra Mia...
"Ed in immenso quadro incorniciata,
talora in verde, tal'altra innevata,
t'osservo nel pensier ovunqu'io vada:
figùrimi col sol, con nebbia, con rugiada..
con il profumo de' mandorli fioriti
e il fruscìo d'ali delle rondini tornate 
e i ragli e i belati, ahimè oggi spariti,
d'epoche remote non dimenticate;
odo de' motori tra i vicoli i ruggiti
che vedo men ben de' ragli e de' belati 
tra la natura tua, terra profumata,
tra le tue bellezze incontaminate!......
E se malinconico rivivo le amarezze
vedo scolpito in ciascun angolo l'amor, l'affetto,
che ognun v'ha sugellato tra le tue carezze,
avute al nascer, al divenire tuo diletto!....
E...., figlio tuo, adulto o pargoletto,
porta di te indelebile l'immagine in petto
stretta nel suo cuor col mandorlo che svetta,
per mai dimenticarti, oh cara reginetta!..."

Tornando al nostro post, invece di un concorso ho richiesto la collaborazione di tutte le donne che hanno acquistato AquiLANA! Per noi "collaborare" è fondamentale, "condividere" ancora meglio!
In realtà spero infatti che tutte si divertano a fotografare la nostra lana nei svariati posti d'Italia e condividano con noi la gioia di un progetto per cui tanto abbiamo speso ed investito!
Questa è AquiLANA a Roma. Sarà una semplice coincidenza, ma la prima foto di questo giro d'Italia arriva proprio dalla sua capitale! Sono felice di potervi mostrare AquiLANA a Palazzo della Civiltà Italiana, zona Eur.
Ringrazio Anna per avercela fornita e mi auguro in futuro di poterla ringraziare concretamente!
Buon pomeriggio a voi tutti e continuate a seguirci sempre affettuosamente come fate!


domenica 21 ottobre 2012

Lo zafferano aquilano

Nel mese di ottobre per circa due settimane alle prime ore del mattino, quando la valle aterno è ancora avvolta dall'autunnale nebbia aquilana, loro sono già lì pronti per essere raccolti: i fiori dello zafferano chiusi a difendere il preziosissimo contenuto, l'oro rosso aquilano! La raccolta viene effettuata manualmente all'alba prima che il sole sia alto, evitando così che i suoi raggi colpiscano i pigmenti che tanto ci interessano...



Una volta colti e portati a casa, i fiori vengono aperti e gli stimmi rossi separati dal resto. Dall'essicazione degli stimmi rossi otteniamo la tanto benefica spezia. L'essiccazione avviene adagiando gli stimmi su un setaccio da farina, posto a tostare sulle nostre stufe o, come vuole il disciplinare di produzione dello Zafferano DOP, "sulla brace di legna di mandorlo o quercia, nel camino appeso come un semplice paiolo".













 







Noi come azienda agrozootecnica non produciamo zafferano, ma coltiviamo piccole quantità per la nostra famiglia, per i nostri risotti e le nostre minestre...

 



Ora mi sto concentrando sullo scarto del fiore: petali e stimmi gialli. Sembra abbiano proprietà miracolose e voglio provare ad introdurli nei saponi naturali che ho imparato a produrre grazie ad un corso organizzato dal nostro Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga! 
Si racconta che li utilizzasse Cleopatra per rendere dorata la sua pelle, ma studi più approfonditi riferiscono di proprietà antidepressive naturali.. Buona domenica a tutti!!!!

martedì 16 ottobre 2012

AquiLANA a New York!

 Dalla mia amica Kerin.. Con affetto la ringraziamo e le siamo grati per il bel regalo che ci ha fatto inviandoci questa foto!

domenica 14 ottobre 2012

L'impegno AquiLANA.



Care amiche ed amici, molti di voi si sono rivolti a me in questi giorni, tanto che sono rimasta incollata ore alla sedia per rispondere alle vostre mail. Il che ha fatto bene alla mia gravidanza piena di fastidiose contrazioni che mi hanno tormentato dall’inizio e sono sicura che al momento del bisogno mi abbandoneranno! Questa però è un’altra storia. Tornando a quanto vi dicevo, numerose mail e diverse richieste. La lana purtroppo è finita, quella filata. In realtà la maggior parte del nostro capitale lana sucida stanzia nei grandi magazzini di una compagnia di Biella dove aspetta i tempi di lavoro di un’enorme e bella realtà come quella. Pensavo allora, perché lasciarla in attesa? Perché i tanti chili sporchi devono aspettare??? Potrei farmeli lavare e filare nel rispetto di quella antica tradizione abruzzese che tanto amo e tanto rimpiango!! In preda a questi sentimenti, sono stata travolta dalle vostre affettuosissime mail, alcune però mi hanno fatto sorgere il dubbio che qualcuno non abbia profondamente compreso l’intenzione di questa nostra presenza sul web. Allora ribadisco per non creare confusione!

La mia non è una passione per le lane autoctone, ma un impegno nei confronti della lana prodotta nella mia bella e martoriata provincia aquilana affinchè col nostro lavoro e per una piccola parte possiamo contribuire al suo doveroso processo di rinascita,  per tutte le razze locali condannate all'estinzione a causa all'introduzione di una razza di pecora che ci hanno "consigliato" pensando che l'Italia potesse diventare una grandissima produttrice di lana, per i pastori che non ne possono più e per la mia famiglia che non vuole arrendersi e neanche trasformarsi in altre realtà! Si, la mia famiglia, il mio Ovidio, figlio e nipote di pastori, Ruggero suo padre, Ovidio suo nonno e Rizziero il suo bisnonno, tutti pastori!
Io vengo da una bella famiglia di Avezzano, i miei fantastici genitori mi hanno sempre spinta e guidata a fare e scegliere il meglio, sono stata una amazzone per tanti anni e poi ho intrapreso gli studi veterinari. Questi mi hanno formata soprattutto sulla gestione genetica delle greggi per migliorare le loro produzioni. Mi sono innamorata della lana, non del gomitolo, del vello sudicio e puzzolente,  che ti lascia quell’odore di cacca e lanolina sulle mani! Che ti sporca i pantaloni di grasso quando cerchi di immobilizzare una pecora per aiutarla a partorire, per controllarle i denti e la salute. Seguendo questa passione ho conosciuto il mio Ovidio, lui tosava ed io raccoglievo i velli delle pecore di un amico in comune. Da quel momento non ci siamo più lasciati, condividiamo tanto, una bimba splendida ed un bimbo in arrivo per Natale, la grande passione per la pastorizia e la insistente voglia di continuare a fare il mestiere che la famiglia di Ovidio fa da 4 generazioni e mi auguro 5! Con i miei studi in veterinaria ho quindi acquisito qualche competenza sulla lana e da quando sono entrata in azienda non ho fatto altro che puntare al suo rilancio. A gennaio sono 6 anni che ci lavoro. Abbiamo speso tempo, denaro e tante energie. Ho convinto Ovidio ad acquistare capi di alto valore genealogico per migliorare i velli del suo gregge. Ho imparato a distinguere un vello merinizzato da uno ordinario. Durante la tosatura di quasi 900 pecore mia cognata Roberta ed io puliamo 900 volte la postazione dove verranno tosate seguendo criteri di igiene, ho sensibilizzato gli amici durante la raccolta della lana appena tosata a scartare le parti del vello più sporche e meno pregiate, ho sopportato le lamentele di mio suocero per i chili di scarto accumulato e lui di contro ha sopportato la mia determinazione!! Oggi tutti insieme raccogliamo i primi frutti! La cosa più bella è che questa via della lana mi ha riservato solo sorprese meravigliose!!! A cominciare dal mio Ovidio.



AquiLANA filata è terminata. C’è una AquiLANA sporca che attende ancora il suo destino. 
Sto meditando il da farsi e come continuare per il futuro. L’obiettivo è certo: rilanciare tutto il patrimonio lana aziendale perché attualmente con la sua vendita in sucido non copriamo neanche le spese di tosatura! Ed il sentiero più giusto è quello che percorrerò insieme ai miei cari un passetto alla volta fidandomi, come ho fatto finora, di quell’istinto che abbiamo tutti, ma che io avevo perso e ho riscoperto grazie alla sacrificata ma splendida vita con il mio Ovidio.

sabato 13 ottobre 2012

Come promesso, le tinture di Manuela Nuccilli!!

Tingere la lana è una dipendenza, provoca assuefazione. Diventa un chiodo fisso. Ma stasera che metto a macerare? Oggi che si raccoglie? Appena apri gli occhi, ti butti giù dal letto e corri a vedere il risultato del bagno di colore notturno. La sera non è mai ora di smettere, hai voglia a ‘nzuglià. Ho passato alcune tra le migliori serate, così. Te ne stai là, tra le pentole che sobbollono, le matasse che si asciugano e le piante che ti aspettano. La cucina diventa una giungla di odori e colori. È il tuo regno. Sperimenti e sei contenta. Dopo aver tinto la lana, nel colore avanzato immergi anche altro: una maglietta, un canovaccio,…. i capelli (ebbene sì)! Stai là a vedere che succede al tuo colore se lo rendi acido, o basico. Bè, quelle sono vere e proprie magie! E poi te ne vai in giro con i tuoi preziosi appunti e le mani tutte sporche per giorni e sei così soddisfatta che sembri invasata!
Condividere l’esperienza è ovviamente un piacere, specie se lo si fa con qualcuno che apprezza l’interesse: sensazioni tattili, visive e olfattive, silenzi, formule e calcoli, delusioni, sorprese, stanchezza e aspettative, intuizioni, ricerca e messa a punto… Raccogliere, poi, è già di per sé un’attività mistica.
È quindi con gioia che sfrutterò l’invito di Valeria a raccontare la mia esperienza di tintura sulla lana che lei mi ha fornito.
Anni fa regalai a mio fratello e a mia cognata, appena sposi, una coperta lavorata a maglia da me e sapientemente confezionata dalle esperte mani di chi mi insegnò l’arte dei ferri: mia madre e sua sorella, mia zia. Un lavoro sopraffino. Le donne sono naturalmente attratte dalla lana. La lana di quella coperta era comunissima, con percentuale sintetica, già tinta. Quando ho conosciuto Valeria al corso di tinture naturali, l’idea è stata quasi ovvia: lana naturale, tintura naturale, artigianato puro, una meraviglia! Il procedimento poi sarà lo stesso: le mie più recenti antenate (madre e zia) ultimeranno il lavoro.
In poco tempo, la visione si è fatta talmente chiara che ho perseguito, dapprima con precauzione poi con disinvoltura, le mie intenzioni. La tintura mi ha impegnato un paio di mesi. Quando non ero impegnata a lavoro, ero a casa a tingere oppure in giro a procurarmi le materie prime.
 
Al principio fu la NOCE, con le sue profumatissime foglie. Visto il timore dei primi passi il risultato è stato soddisfacente. Un marrone chiaro e bello vivo.
A seguire è stata la volta del Signor IPERICO, pianta che mi incute curiosità e rispetto. Prima delusione: mi aspettavo un bel verde e invece salta fuori una specie di senape. Che fare? Tutto sommato era brillante e caldo, ci piaceva. E poi, avevo 25 matasse… senape in più, senape in meno…
Quindi è stato il turno di sua maestà Anthemis (camomilla del tintore), la reginella. Con lei non puoi sbagliare. È esattamente come si presenta, e ciò che promette mantiene. E infatti quel giallo spicca tra tutti: vivace, sicuro di sé, stabile, allegro.
Invidiose, le signorine Menta e Ortica, hanno iniziato a frignare che volevano mostrarsi anche loro. Poiché ero sprovvista di misure di riferimento, sono andata un po’ alla cieca e devo dire che quelle due non mi hanno aiutata per niente. Dopo “soli” 8 bagni, abbiamo ottenuto, tra l’una e l’altra pianta, due verdoni militare che, per quanto passabili, non erano il verde che noi desideravamo.
Sapete che l’equiseto è presente sulla crosta terrestre da milioni di anni? Non potevo non fare un tentativo per quella che sarà una coperta ancestrale, anche perché voci di corridoio dicono che venga fuori un bel verde, dall’equiseto. E invece no. Indovina che viene fuori? Giallino paglierino. Ormai al verde che dicevo io ci avevo rinunciato. Il giallo equiseto ce lo siamo tenuto e abbiamo pensato di usarlo come base per ulteriori tinture.
Così è stata la volta della pianta esotica! Ci siamo confrontate col karkadé. Bene: il bagno era fucsia, la lana grigia, le maledizioni a iosa.
Ma ho insistito e, dopo un altro bagno, ridotti al minimo gli sbalzi termici, ho ottenuto un rosa chiaro, tendente al lilla, quantomeno decoroso. 
 Più avanti si è sperimentato con la paprika. Lei è una tipa difficile, se ne sta lì un po’ svogliata, ti guarda, si annoia. Alquanto smorta, triste, spenta… ma io ho avuto un’illuminazione e le ho somministrato una bella razione di rooibos… vedessi come si è ringalluzzita! È quella arancione, nel bel mezzo degli altri colori. [Consiglio: non usate paprika piccante. Quando andate a sciacquare vi si mette in gola e non vi molla più! Noi altri abbiamo tossito per giorni in casa!]. 
 
E a questo punto entra in campo Mister Sambuco. Il sambuco è pazzo. Lo dico con cognizione di causa, e la gamma di grigi ottenuta da Roberta, cognata di Valeria, è una ulteriore prova della sua insanità mentale (del sambuco). Molto probabilmente Roberta è giunta ad un grado di controllo e di maestria, che lui non può più nulla senza il suo consenso, ma io non ci ho capito proprio niente! Se l’è cantata e se l’è suonata, il sambuco, e ha fatto tutto da solo… o quasi… sul finire ci ho messo del mio.
È andata così: dapprima ho immerso una matassa giallina (da equiseto) nel bagno di bacche di sambuco (viola denso) e l’ho lasciato in pace per una notte intera. Il giorno dopo risciacquo e che mi esce fuori? Verde! Un verde vero! Il verde che perseguivo da un mese! Figlio di un giallino e di un viola. Non mi sembrava possibile, io in quel verde non ci speravo più. 


Volendo reiterare l’esaltante esperienza, reimmergo un’altra matassina giallina nel misterioso liquido, questa volta a caldo. Risultato: bordeaux scuro….. mmmm….. Va bene, ci sta, ne avevo bisogno, è un bel colore, inventando storie e scavalcando così a pié pari qualsiasi tipo di sconforto, indignazione e/o imprecazione. Del resto la pazienza è veramente un ingrediente fondamentale nella tintura. Va salvaguardata.
Infatti ci riprovo: altri due etti di lana giallina nel bagno di sambuco, senza fornire calore. Il risultato questa volta è un vero e proprio disastro: chiazze sovrapposte di giallo e di blu. La lana sembrava impazzita anche lei, contagiata da quello psicopatico del sambuco.


Ormai però le mie tinture non avevano più davanti una pivellina. L’esperienza mi aveva forgiata e affinata. E il mio empirismo mi ha consigliato di aggiungere un bagno unico di verde (da ortica) e di giallo (da curcuma) e ribollire tutto. Ed eccolo là: il mio verdino acido, figlio del caso e della perseveranza. Insomma una contraddizione vivente!
So di aver provato anche la cicoria ma non mi ricordo che fine le ho fatto fare. 

La coperta è ancora in fasce, anzi è appena un embrione. Quando sarà ultimata, sarete i primi a saperlo. Per me lavorare a maglia è una sorta di meditazione e farlo con soli elementi naturali tra le mani mi invita ancor più alla contemplazione. Inoltre, conoscere colei che con fatica ha prodotto ciò che sto trasformando, mi conforta e mi rassicura. 
Valeria grazie di tutto, spero che il tuo lavoro possa proseguire sereno e pieno di frutti  per te e per quanti ti sono vicini. 
A presto. Manu

giovedì 11 ottobre 2012

AquiLANA e Roberta Damiani


La nostra lana è una lana di famiglia!!! 
Quelle che vi mostro oggi sono le tinture naturali di mia cognata Roberta, la più piccola delle due sorelle di Ovidio. 
Non so quanti di voi riescono ad indovinare da quale pianta o fiore ha ottenuto questi grigi... Ve lo dico io perchè per noi non ci sono segreti!
 Il sambuco!
Anche lei si è impegnata molto, tingeva ancor prima di partecipare ad un corso di tintura, da autodidatta si è così perfezionata.
Ha raccolto fiori, foglie e radici durante tutta l'estate! Ha impegnato la cucina di mia suocera con pentole e pentoloni, i suoi mestoli di legno e le sue bacinelle d'acqua per giorni.
Sperimenta, tenta e ritenta e credo proprio che sia sulla strada giusta per diventare una esperta maestra tintrice.
Mi dispiace solo che le foto non rendono onore completamente alla bellezza di questi colori!





mercoledì 10 ottobre 2012

Udite!! Udite!!!

Amiche ed amici!! Con piacere vi annuncio che oggi su Geo&Geo alle 17:45 potrete vedere un documentario sui pastori di Campo Imperatore firmato Stefano Ardito, ci sarà anche il mio Ovidio che racconterà delle pecore in via di estinzione che stiamo crecando di salvare ormai da quasi 3 anni. Un brevissimo intervento per un grandissimo ed importante scopo! 
Poi volevo segnalarvi una mia nuova entusiasmante amica, Filly, nel suo blog bellissimo ha parlato di noi! Grazie davvero Filly!
http://fantasia-manualita.blogspot.it/2012/10/aquilana.html
Con l'occasione vi saluto e vi ringrazio tutti per l'affetto con cui ci seguite!

martedì 9 ottobre 2012

C'è lana e lana!

Pecora Sarda da www.ara.sardegna.it
Ed utilizzo il titolo di una cara amica Barbara Fiorentini che ne ha già fatto un post interessante sul suo blog! http://ta-dah.myblog.it/archive/2012/09/10/c-e-lana-e-lana.html


Non esiste una lana migliore rispetto ad un'altra, ma esiste una lana più adatta ad un uso rispetto ad un altro! Questo perchè le pecore non sono tutte uguali, come noi uomini! 
Ci sono pecore Sarde, Comisane, Bergamasche, Merinizzate Italiane da carne, Gentili di Puglia e chi più ne ha più ne metta! 
Alcune razze, come la Merinizzata Italiana, sono migliori per la produzione di lana come fibra tessile, altre invece per la produzione di lana da destinare ad altri scopi, ad esempio la lana delle pecore Sarde utilizzata come isolante per l'edilizia e l'architettura.
Nelle razze non vocate alla produzione di lana, tipo le Sarde, ma non solo, ci sono nel vello 4 tipi di filamenti diversi: peli normali, giarra, filamento eterotipico (con caratteristiche intermedie tra pelo e lana) e filamenti di lana. Questa etereogenicità di fibre non garantisce proprietà tessili eccellenti e vengono scartate dall'industria tessile ed impiegate in altri settori. La nostra pecora merinizzita è invece stata migliorata per avere un mantello omogeneo ed essere in grado di produrre solo fibra di lana, per avere cioè tutti i follicoli piliferi che producono filamenti lunghi, fini (con diametro ridotto), pieni di corteccia (una struttura proteica che garantisce la vantaggiosa elasticità della fibra) e privi di midollatura la cui presenza è invece sfavorevole perchè riduce la corteccia. Ed è così che un filato delle mie pecore non punge rispetto ad un altro di chi sa quale razza!! Inoltre la nostra azienda fornisce al lanificio Bianco, che trasforma la nostra lana sucida in filato, una lana il più possibile pulita e ben cernita (senza parti grezze e sporche che deprezzano il vello), altre caratteristiche che contribuiscono ad avere un filato di ottima qualità!! Che dirvi allora, provare per credere!!

AquiLANA

domenica 7 ottobre 2012

AquiLANA e Manuela Nuccilli

Per noi la vita è un costante impegno, lavorare duramente per raggiungere i nostri obiettivi, affrontiamo ogni giorno con forza e speranza, non conosciamo null'altro che amore e sacrificio! Così come ha fatto la mia amica Manuela Nuccili, conosciuta in un corso di tintura del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga. Un giorno dal suo paese, Tagliacozzo, mi ha raggiunto a Barisciano, accompagnata da una affettuosissima mamma, apparentemente presente per consiglio (in realtà Manuela ha le idee molto chiare da sola!), forse più per quel calore che solo una mamma ti fa sentire. Ha acquistato AquiLANA e da lì ha cominciato un percorso difficile scegliendo di tingere naturalmente le matasse per avere una coperta davvero unica.
La "tintura naturale" è un processo lungo, affascinante, richiede metodo e pazienza. Bisogna prima studiare quali colori ottenere secondo le piante presenti sul proprio territorio e poi cominciare la raccolta di queste! Passeggi tra i prati e vivi una dimensione naturale, ma vi assicuro che rimane un enorme sforzo!
Ci siamo sentite durante il lavoro di tintura, iniziato ad agosto e finito qualche giorno fa, mi ha raccontato le difficoltà e le "risatine" di alcuni vicini ai primi colori tutti tendenti al giallo, ma sapevamo entrambe che sarebbe riuscita ad ottenere quello che voleva. Ed infatti alla fine mi ha inviato questa foto ed il mio cuore si è riempito di gioia. Non ho mai avuto nessun dubbio, ma il risultato ha superato ogni ottimistica aspettativa. Oltre ad aver realizzato bene ogni tintura, ha scelto colori splendidi, caldi, ideali per una coperta che difenda dagli inverni freddi. Per noi è stata una soddisfazione vedere la lana sporca delle nostre pecore trasformarsi in un capolavoro simile! Ora aspettiamo con grande entusiasmo la coperta finita ed il resoconto di tutto il suo lavoro! Mi piacerebbe infatti che lei stessa vi raccontasse bene come ha vissuto quest'esperienza. Mi ha promesso che lo farà e spero al più presto di presentarvi tutto! Intanto brava Manuela, brava davvero!!!


mercoledì 3 ottobre 2012

Autunno 2012.. Attendiamo le nuove nascite!

Questo è un momento che aspettiamo con fiducia ogni anno... La foto è dell'anno scorso e non vedo l'ora di mostrarvi i nati dell'autunno 2012. Vi farò conoscere le nuove ancelle del nostro allevamento ed i nuovi "maschi"... Riguardo questi ultimi, aspetto con ansia i figli di Portento, ariete miglioratore di razza merinizzata italiana da carne. Poi c'è il gruppo di pecore in via di estinzione, Pagliarola di Barisciano, che deve anche quest'anno partorire nuove reclute per combattere il pericoloso rischio! E le capre di Teramo, anche loro in via di estinzione, di cui purtroppo possediamo pochi capi, ma per loro facciamo lo stesso tutto il possibile!

lunedì 1 ottobre 2012

1 ottobre 2012

Carissimi,
oggi ho lasciato AquiLANA nelle mani di Kerin, bellissima americana di New York, in vacanza a Sulmona, che mi ha raggiunto a Barisciano solo per acquistare la nostra lana. Con me c'era la mia amica di sempre Antonella Marinelli, che ha tradotto magistralmente le mie parole, altrimenti incomprensibili. Io non pensavo che questa lana sarebbe arrivata ad affrontare viaggi così lunghi, ma effettivamente quando ho cominciato a percorrere questo sentiero non pensavo molto cose, che invece mi hanno piacevolmente sorpresa e soddisfatta! Oggi più lo percorro e più sento che la filiera della lana non è solo un percorso, ma una parte fondamentale della mia vita! Mi dispiace che di questo incontro non ho alcuna foto da mostrarvi, perchè presa dall'emozione, ho pensato a vivere il momento e non a lasciarne testimonianza, ma la mia nuova amica Kerin, mi ha promesso che manderà le foto di quello che realizzerà con AquiLANA ed io non vedo l'ora di mostrarvele! Intanto che attendo, ne approfitto per salutarvi tutti e ringraziarvi delle visite che fate ogni giorno su questo blog, per l'amicizia che mi dimostrate e la tanta solidarietà nei confronti di questa nostra svantaggiata, ma tanto bella zootecnia montana! Un abbraccio di cuore. Valeria Gallese